Il lato più buono del cioccolato

JAXplus Alimentazione Il lato più buono del cioccolato
Il lato più buono del cioccolato
25 Marzo 2022

Il cioccolato dà soddisfazione al nostro palato e al nostro umore, ma ha anche diversi vantaggi dal punto di vista del profilo nutrizionale.

Inserire nella propria dieta piccole quantità di cioccolato può migliorare non solo il nostro umore, ma anche il nostro benessere.

Lo studio condotto da Grassi ed altri1 ha dimostrato che la somministrazione a breve termine di cioccolato fondente è seguita da un aumento significativo della sensibilità all’insulina e una diminuzione della pressione sanguigna nelle persone sane.

I benefici dei prodotti naturali del cacao, per contro, possono essere contrastati dal forte apporto calorico degli zuccheri e dei grassi contenuti nel cioccolato.

Più vantaggi con JAXplus

L’integrazione della fibra brevettata JAXplus® all’interno del cioccolato fondente contrasta gli effetti negativi dello zucchero, riducendo l’innalzamento della glicemia post-prandiale nel sangue, aumentando il senso di sazietà e migliorando la risposta insulinemica sia in soggetti sani che in soggetti con ridotta tolleranza al glucosio. Il consumo giornaliero di 40 grammi di cioccolato JAXplus garantisce l’apporto di tutte le sostanze benefiche del cioccolato senza temere effetti negativi dello zucchero.

Il consumo quotidiano di 1 o 2 porzioni di frutta secca da circa 30 grammi determina l’assunzione significativa di fibre, vitamine A, C, E, Tiamina, Riboflabìvina, Niacina e Folato. Tale consumo, inoltre, determina l’assimilazione di Magnesio, Calcio, Fosforo, Ferro, Zinco, Rame e Potassio2. Il consumo di frutta secca è associato ad una riduzione del girovita e dell’Indice di Massa Corporea. Diversi studi clinici suggeriscono che la frutta secca può ridurre la risposta insulinemica dopo i pasti, modulare l’assorbimento degli zuccheri ed avere effetti benefici sulla pressione sanguigna e invertire alcune conseguenze metaboliche di prediabete3. Emergenti dati di letteratura supportano il potenziale abbinamento di frutta secca e cacao/cioccolato come un modo per ridurre i fattori di rischio cardiometabolico, migliorare il controllo glicemico e diminuire il rischio di sviluppare diabete e/o malattie cardiovascolari.

Quali sono i componenti benefici del cacao

I componenti attivi più riconosciuti del cacao, infatti, sono i flavonoli e le metilxantine, oltre a catechine, prociandine e numerosi altri componenti come il magnesio: tutti questi composti hanno proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.

I flavonoli inibiscono la perossidazione lipidica, causa di invecchiamento, infiammazioni acute e croniche e ischemie, inoltre influenzano la produzione di lipidi o molecole lipidiche che regolano la risposta immunitaria e migliorano l’infiammazione correlata all’obesità4.

Flavonoli e metilxantine sembrano anche essere attori chiave nell’aumento di batteri intestinali benefici (lactobacilli) e nella diminuzione di quelli meno benefici (Clostidia)5. Lo studio condotto, tra gli altri, da Hayer nel 2013 dimostra che il cacao e/o il cioccolato modifichino il microbiota intestinale allo stesso modo di prebiotici e probiotici6.

Caffè, cacao e tè presentano un elevato contenuto di metilxantine che nello specifico sono caffeina, teobromina e teofillina (meno abbondante in caffè e cacao)7.

Tra i principali effetti farmacologici delle metilxantine ricordiamo

  • stimolazione del sistema nervoso centrale
  • diuresi
  • effetti cardiovascolari e metabolici
  • rilassamento bronchiale
  • aumento della secrezione di acido gastrico

inoltre l’evidenza epidemiologica suggerisce che la teobromina, come la caffeina, migliora la funzione polmonare producendo broncodilatazione nei pazienti con asma9. Infatti, è stato dimostrato che i pazienti con asma e bronchite possono autosomministrarsi cacao/cioccolato e caffè per alleviare i sintomi10.

L’azione psicostimolante della caffeina è ben nota, ma grazie allo studio condotto da Smit ed altri11 è stato dimostrato che la combinazione di caffeina e teobromina presenti nelle proporzioni del cacao ha effetti psicostimolanti maggiori.

Il consumo di metilxantine comporta la riduzione dell’incidenza di due delle malattie neurodegenerative più diffuse: il Parkinson12 e l’Alzheimer13. L’azione è dovuta al blocco del recettore dell’adenosina che nel cervello determina una maggiore attività neuronale con conseguente aumento della vitalità cellulare. La maggiore attività neuronale può essere dovuta a una regolazione della perfusione cerebrale14 e/o ad un aumento del consumo di ossigeno cerebrale15. Un altro meccanismo di neuroprotezione potrebbe essere un aumento della produzione di liquido cerebrospinale16.

Le metilxantine hanno anche una varietà di effetti sul cuore e sui vasi sanguigni: l’evidenza di studi clinici ha dimostrato che le teobromine derivanti dal cacao aumentano significativamente i livelli plasmatici di colesterolo HDL (colesterolo buono) e diminuiscono le concentrazioni di LDL (colesterolo cattivo) nel plasma, conferendo protezione cardiovascolare e riducendo il rischio di malattie croniche17 e 18.

Bibliografia

1. Grassi, D.; Lippi, C.; Necozione, S.; Desideri, G.; Ferri, C. Short-term administration of dark chocolate is followed by a significant increase in insulin sensitivity and a decrease in blood pressure in healthy persons. Am. J. Clin. Nutr. 2005, 81, 611–614.

2. Keast DR, O’Neil CE, Jones JM. Dried fruit consumption is associated with improved diet quality and reduced obesity in US adults: National Health and Nutrition Examination Survey, 1999-2004. Nutr Res. 2011;31:460–7.

3. Arianna Carughi, Mary Jo Feeney, Penny Kris-Etherton, Victor Fulgoni III, Cyril W. C. Kendall, Mònica Bulló6 and Densie Webb. Pairing nuts and dried fruit for cardiometabolic health. Nutrition Journal (2016) 15:23 DOI 10.1186/s12937-016-0142-4.

4. Gu, Y.; Yu, S.; Lambert, J.D. Dietary cocoa ameliorates obesity-related inflammation in high fat-fed mice. Eur. J. Nutr. 2013, doi:10.1007/s00394-013-0510-1.

5. Redovniković, I.R.; Delonga, K.; Mazor, S.; Dragović-Uzelac, V.; Caric, M.; Vorkapic- Furac, J. Polyphenolic content and composition, and antioxidative activity of different cocoa liquors. Czech J. Food Sci. 2009, 27, 330–337

6. Hayek, N. Chocolate, gut microbiota, and human health. Front. Pharmacol. 2013, 4, doi:10.3389/fphar.2013.00011.

7. Trognitz, B.; Cros, E.; Assemat, S.; Davrieux, F.; Forestier-Chiron, N.; Ayestas, E.; Kuant, A.; Scheldeman, X.; Hermann, M. Diversity of cacao trees in Waslala, Nicaragua: Associations between genotype spectra, product quality and yield potential. PLoS One 2013, 8, e54079.

9. Bara, A.I.; Barley, E.A. Caffeine for asthma. Cochrane Database Syst. Rev. 2001, doi:10.1002/14651858.CD001112.

10. Pagano, R.; Negri, E.; Decarli, A.; La Vecchia, C. Coffee drinking and prevalence of bronchial asthma. Chest 1988, 94, 386–389.

11. Smit, H.J.; Gaffan, E.A.; Rogers, P.J. Methylxanthines are the psycho-pharmacologically active constituents of chocolate. Psychopharmacology 2004, 176, 412–419.

12. Costa, J.; Lunet, N.; Santos, C.; Santos, J.; Vaz-Carneiro, A. Caffeine exposure and the risk of Parkinson’s disease: A systematic review and meta-analysis of observational studies. J. Alzheimer’s Dis. 2010, 20, S221–S238.

13. Maia, L.; de Mendonca, A. Does caffeine intake protect from Alzheimer’s disease? Eur. J. Neurol. 2002, 9, 377–382.

14. Pelligrino, D.A.; Xu, H.L.; Vetri, F. Caffeine and the control of cerebral hemodynamics. J. Alzheimer’s

Dis. 2010, 20, S51–S62.

15. Haller, S.; Rodriguez, C.; Moser, D.; Toma, S.; Hofmeister, J.; Sinanaj, I.; Van De Ville, D.; Giannakopoulos, P.; Lovblad, K.O. Acute caffeine administration impact on working memory- related brain activation and functional connectivity in the elderly: A BOLD and perfusion MRI study. Neuroscience 2013, 250, 364–371.

16. Han, M.E.; Kim, H.J.; Lee, Y.S.; Kim, D.H.; Choi, J.T.; Pan, C.S.; Yoon, S.; Baek, S.Y.; Kim, B.S.; Kim, J.B.; et al. Regulation of cerebrospinal fluid production by caffeine consumption. BMC Neuroscience 2009, 10, 110.

17. Khan, N.; Monagas, M.; Andres-Lacueva, C.; Casas, R.; Urpí-Sardà, M.; Lamuela-Raventós, R.M.; Estruch, R. Regular consumption of cocoa powder with milk increases HDL cholesterol and reduces oxidized LDL levels in subjects at high-risk of cardiovascular disease. Nutr. Metab. Cardiovasc. Dis. 2012, 22, 1046–1053. 18. Neufingerl, N.; Zebregs, Y.E.; Schuring, E.A.; Trautwein, E.A. Effect of cocoa and theobromine consumption on serum HDL-cholesterol concentrations: A randomized controlled trial. Am. J. Clin. Nutr. 2013, 97, 1201–1209.

Foto di Jürgen Brandes da Pixabay

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