Il diabete negli sportivi

JAXplus Diabete Il diabete negli sportivi
05/08/2021

Per chi ha problemi di diabete tenere controllati i livelli di glucosio nel sangue ha un impatto sulla quotidianità. E se in questa quotidianità è prevista un’intensa attività sportiva, magari agonistica, il binonio sport-diabete va tenuto in forte considerazione. L’atleta può svolgere una intensa e regolare attività sportiva? Scopriamo insieme come questa malattia impatta sulla salute e sulla vita degli sportivi.

Chi convive con il diabete da tanti anni impara a riconoscerne i segnali anche senza la misurazione, che resta però il metodo più preciso per conoscere l’esatto valore. Che si utilizzi il classico misuratore o i sensori collegati al braccio, il risultato non cambia: fare la misurazione permette di sapere quali sono i livelli di glucosio e intervenire di conseguenza. Ma per gli atleti, soprattutto per gli agonisti, monitorare i livelli di glicemia è importante anche per le proprie performance.

All’epoca delle Olimpiadi di Tokyo 2020 gli sportivi sono ancora più sotto la lente di ingrandimento, ma il recente passato è costellato di sportivi diabetici di successo.

Atleti con il diabete

Ci sono diversi atleti professionisti che non hanno rinunciato alla propria carriera pur essendo diabetici.

Gary Hall Jr è un nuotatore vincitore di 5 ori, 3 argenti e 2 bronzi alle Olimpiadi e 3 ori e 3 argenti ai mondiali. Il tennista Arthur Ashe vinse 3 Slam; il canottiere britannico Steve Redgrave ha vinto 5 ori e 1 bronzo alle Olimpiadi e 9 ori, 2 argenti e 1 bronzo ai mondiali di canottaggio; Cathy Freeman è una velocista e campionessa australiana; Cris Southwell è entrato nella top 20 dello snowboard mondiale; e, nell’anno degli europei di calcio, i calciatori Nicolas Amodio, Nacho Fernandez, Ozan Kabak, Gary Mabbutt, Borja Mayoral e Paul Scholes.

Un altro esempio, che si pone inoltre l’obiettivo di migliorare la cultura su questa malattia, è il Team Novo Nordis: si tratta della prima squadra al mondo di ciclisti professionisti con diabete che ha partecipato alla Milano-Sanremo e ha visto anche due giovani atleti italiani farne parte, Andrea Peron, 32 anni padovano, e Umberto Poli, 24 anni veronese.

Questi sono solo alcuni degli agonisti che praticano un’intensa attività sportiva e sono afflitti dal diabete, ma bilanciano controllo della malattia e sport ai massimi livelli.

Equilibrio tra sport e diabete

Gli atleti diabetici sanno come gestire l’equilibrio tra malattia e attività sportiva: l’esercizio fisico, soprattutto quello aerobico, è parte integrante del piano di trattamento del diabete mellito. Più in generale l’attività sportiva aiuta a prevenire il diabete di tipo 2 migliorando la sensibilità all’insulina e favorisce la perdita di peso (in particolare di quello addominale “insulino-resistente”).

Bilanciare sport e diabete significa innanzitutto scegliere una pratica sportiva adeguata e sarà necessario monitorare i livelli di glicemia prima, durante (se l’attività dura più di un’ora) e dopo l’esercizio fisico per regolare i pasti e le eventuali dosi di insulina, con l’obiettivo di mantenere il controllo glicemico sia durante l’attività fisica che dopo; oltre che studiare la risposta glicemica a seconda dell’esercizio e della vicinanza ai pasti.

Quando mangiare

Una dieta equilibrata per uno sportivo con diabete dovrebbe prevedere un apporto del 55-60% di glucidi, 25-30% di lipidi e 15-20% di proteine. È da considerare ovviamente anche il fabbisogno aggiuntivo legato al consumo energetico derivato dall’attività sportiva e l’extra-calorico sarà costituito sostanzialmente da carboidrati semplici (monosaccaridi, glucosio, saccarosio) e complessi (pasta pane e riso). 

La distribuzione calorica in pasti e spuntini è fondamentale per prevenire l’ipoglicemia ed in particolar modo lo spuntino serale per prevenire il rischio di ipoglicemia notturna.

Una corretta alimentazione è basilare in vista di un duro allenamento o di una competizione. È infatti consigliato consumare l’ultimo pasto circa tre ore prima, in modo da evitare un rapido consumo dei glucidi in risposta ai processi digestivi, e di consumare un supplemento glucidico tra l’ultimo pasto e l’allenamento/gara.

La scelta di alimenti a basso indice glicemico potrebbe essere la chiave di volta per lo sportivo diabetico in quanto oltre ad evitare i picchi glicemici e il rischio di ipoglicemia, permette all’organismo un lento consumo dei carboidrati durante l’attività fisica, migliorandone la performance sportiva.

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