Parliamo di partnership perché la creazione avviene in un processo di scambio dinamico, dal quale ogni soggetto trae valore e vantaggio.
Cibo buono, sano e sostenibile
JAXplus si presenta come ingrediente in polvere solubile di colore beige; utilizzato in alimenti e bevande che contengono carboidrati e zuccheri, ne riduce sensibilmente l’indice glicemico. Si ottiene elaborando avanzi di lavorazione di cereali, in un’ottica di economia circolare e di sostenibilità.
- Non modifica in alcun modo il sapore e la consistenza del cibo.
- Aumenta il contenuto di fibra solubile, base per una dieta salutare.
- Ne basta una piccola quantità per ottenere la riduzione dell’impatto glicemico.
Due modelli di business, tanti settori di applicazione
Attualmente il progetto JAXplus segue due linee di sviluppo:
PRODUZIONE DI UN INGREDIENTE
che può essere aggiunto ad alimenti che contengono carboidrati e zuccheri, per ridurne l’indice glicemico;
APPLICAZIONE E PERSONALIZZAZIONE DELLA TECNOLOGIA
in funzione delle aziende partner per la creazione di nuovi prodotti a basso impatto glicemico.
Gli integratori
JAXplus può essere utilizzato da solo o insieme ad altri principi funzionali all’interno di integratori:
- il suo contributo alla riduzione dell’impatto glicemico è un aiuto nel contrasto e prevenzione della sindrome metabolica;
- il suo effetto di riduzione della velocità di assorbimento di carboidrati e zuccheri lo rende indicato per gli sportivi nelle performance di resistenza.
Test clinici
Test clinici realizzati applicati ai cibi prodotti con tecnologia e/o ingrediente JAXplus hanno mostrato una notevole riduzione della risposta glicemica.
Nel caso della birra, ad esempio, si è registrato un abbattimento del 42% rispetto all’originale; l’aggiunta di pochi grammi in un succo di frutta ha consentito di ridurne l’impatto glicemico del 23%.
IG: indice glicemico dei prodotti testati. L’indice glicemico di un alimento misura la capacità dei carboidrati di alzare la glicemia.
MSE: in statistica, indica la discrepanza che può intercorrere tra i dati osservati e i dati stimati.
In collaborazione con Università degli Studi di Pavia – Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Lazzaro Spallanzani”